Giocare online per star bene con gli altri

20 Aprile 2020
Un bambino seduto alla scrivania che gioca a un videogioco al computer
Redazione
Articolo a cura di NeoConnessi

Lo ammetto, sono sempre stata una mamma “Art Attack”: mi piace fare, costruire, realizzare progetti con i miei figli, e questo mi ha aiutato a sopperire il fatto di non avere al contrario alcuna voglia di giocare con le bambole (ma se vuoi costruisco la casetta per le bambole!), parcheggiare macchinine (però possiamo fare un garage sopraelevato!), giocare a scacchi (immagina quanto ci divertiamo a realizzare una scacchiera assieme!).

Se uniamo a questo lato del carattere la mia professione di docente e educatrice, ogni attività si presta a diventare educativa e pedagogica. Già da piccoli i miei figli mi chiedevano, quando proponevo loro un nuovo gioco “Per piacere, possiamo fare un gioco per giocare e non per imparare?”, o più perentoriamente “Mamma, basta giochi didattici!”.
Ne ho sempre riso e cercato di limitarmi, pensando fosse solo necessario trovare una mediazione fra il loro modello di gioco e il mio, più costruttivo. C’è voluta una pandemia per farmi comprendere dove sbagliassi, e quanto sia importante il gioco fine a se stesso.

 

Il valore sociale del gioco

Negli ultimi anni il gioco ha acquistato per tutte le età una valenza sociale che prima mi era più difficile riconoscere, soprattutto rispetto ai giochi online: non si gioca solo per imparare o passare il tempo, ma per mantenere relazioni, scherzare con gli amici, raggiungere obiettivi assieme o sfidarsi in battaglia. Si cresce giocando: non è (solo) l’attività in sé a stimolare la creatività e la mente, ma il confronto con altri.

Ad esempio Fortnite e League of legends sono tipici giochi MOBA (Multiplayer Online Battle Arena, Multi-giocatori online in un campo di battaglia) per ragazzi e ragazze dai 12 anni in su, che spesso impensieriscono i genitori: con chi passano il tempo online i loro figli e le loro figlie Entreranno a contatto con sconosciuti? Giocando in rete con i loro amici non rischiano di perdere il contatto con la realtà?

Timori legittimi, ma è stato proprio in periodo pandemico i MOBA si sono al contrario rivelati utili per mantenersi quotidianamente in contatto con le amicizie più strette Monitorare il tempo di permanenza online dei nostri figli e delle nostre figlie è importante, ma tenere conto che i videogiochi sono anche un modo per rimanere in contatto.. Mi ha fatto impressione sentire uno dei miei figli, generalmente molto silenzioso e taciturno, ridere, parlare e scherzare mentre chattava in live durante un combattimento online con i suoi compagni di classe.

 

Giocare in famiglia

E per giocare in famiglia, magari anche/genitori-tech/e con i cugini, zii e genitori? 

Una piattaforma particolarmente interessante per la possibilità di giocare anche a giochi “tradizionali” come Risiko e Monopoli coinvolgendo adulti e ragazzi (e anche bambini e bambine, visto che il gruppo consente di seguirli direttamente) è Board Game Arena, che offre i migliori giochi da tavolo di ieri e di oggi adattati per il gioco online
Una bella sfida “intergenerazionale”, che permette di coinvolgere anche bambini e bambine dai 6/7 anni, si può fare con la versione digitale di Pictionary disponibile anche su Letsdraw, e Drawize, in versione più maneggevole per bambini e bambine più piccoli (fondamentale avere un mouse, altrimenti disegnare con trackpad rende tutto più complicato): formate le squadre, una persona comincia a disegnare su un foglio bianco e le altre devono indovinare, come nella versione tradizionale.

Se, come me, non riuscite a rinunciare alle cose con un sottofondo “educativo”, per ragazzini e ragazzine dai 7/8 anni si possono usare programmi di scrittura e creatività condivisa, scrivere un racconto a più mani con Google Doc, oppure Canva, programma per grafica e design in modalità collaborativa.
Una bella attività, realizzabile anche con bambini che stanno imparando le prime parole (dai 5 anni, ma anche prima con l’aiuto dei genitori) è creare fumetti con Pixton, un programma che ha anche una versione dedicata al mondo dell’apprendimento e della scuola, con funzioni variabili a seconda dell’esperienza d’uso. Personalmente, ho creato un account condiviso da più bambini, che potevano quindi scegliere personaggi, vestirli, cambiare colori di occhi e faccia, metterli in posa e infine scrivere le vignette o creare un vero e proprio fumetto. Per restare nella fascia prescolare, vi sono diverse piattaforme che propongono giochi online come PokiGiochi bambiniGiochi online per bambini, ma presentano proposte prevalentemente individuali, e naturalmente data l’età la presenza del genitore è sempre consigliata.

Un ultimo suggerimento: molti giochi che facevamo noi adulti da ragazzi (magari per passare il tempo durante le lezioni), possono diventare interessanti anche oggi, in via digitale: “nomi-cose-citctà” per esempio (qui una versione online, ma carta e penna possono bastare) o il gioco dell’impiccato o ancora una sana battaglia navale… Tenendo sempre presente che a volte non è importante che il gioco abbia una finalità educativa, ma è la stessa azione del giocare con altri a essere educativa in sé.

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Padre e figlio giocano a un videogioco

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