Il termine nativi digitali, usato per la prima volta da Marc Prensky, paladino della didattica digitale, viene contestato da molti esperti, perché induce a dare per acquisite competenze che in realtà non sono scontate. La definizione presuppone infatti una familiarità innata delle ultime generazioni verso la tecnologia, fondata sull’apparente disinvoltura con cui si muovono tra app, piattaforme e dispositivi che per molti adulti rappresentano ancora un territorio sconosciuto. Tuttavia, la destrezza tecnologica non equivale necessariamente a maturità digitale. Molti ragazzi sono emotivamente e cognitivamente impreparati ad affrontare i rischi e le complessità del mondo online. Eppure, il divario generazionale sul piano tecnologico può diventare un’opportunità di crescita reciproca.
Il paradosso dei nativi digitali
Grazie alla grande familiarità, i giovani d’oggi possiedono abilità tecniche mediamente superiori rispetto alla generazione dei loro genitori. Sanno configurare dispositivi, scaricare app, creare contenuti multimediali e navigare nel web. Tuttavia, questa competenza tecnica nasconde spesso una vulnerabilità significativa: molti adolescenti mancano delle capacità emotive e cognitive necessarie per affrontare le complessità delle relazioni online, riconoscere fake news, individuare una pubblicità mascherata o gestire la propria impronta digitale. L’adolescente che sa usare un’app di messaggistica o creare un account Instagram, potrebbe allo stesso tempo avere difficoltà a dire “no” a una sfida pericolosa online o a gestire l’ansia da like. La maturità digitale richiede un equilibrio tra competenze tecniche, sviluppo psicologico e consapevolezza critica che va coltivato.
Invertire i ruoli: un’opportunità di crescita
Quando i figli assumono il ruolo di “guide digitali”, si attiva uno scambio che non solo valorizza le loro competenze, ma rafforza anche la relazione educativa e affettiva all’interno della famiglia. Se permettiamo ai nostri figli di aiutarci a superare le nostre difficoltà con la tecnologia, creiamo uno spazio di dialogo che valorizza le loro competenze, rafforzando l’autostima, stimola la loro capacità di comunicazione e insegnamento e crea un terreno comune per conversazioni più profonde sui rischi del web. In una parola, rafforza il legame familiare attraverso una dinamica di apprendimento reciproco.
Come incoraggiare questo scambio di ruoli: alcuni esempi pratici
- Le “serate tecnologiche” familiari
Dedicate una serata a settimana in cui i vostri figli possano insegnarvi qualcosa di nuovo sul mondo digitale. Potrebbe essere l’utilizzo di un’app, la creazione di contenuti per i social media o semplicemente trucchi per utilizzare meglio lo smartphone. Durante queste sessioni, mostratevi genuinamente interessati e ponete domande non solo sul “come” ma anche sul “perché”.
- Chiedete aiuto specifico
“Potresti mostrarmi come funziona TikTok?” o “Mi aiuteresti a capire come utilizzare meglio le Google Foto?” sono richieste che non solo vi permetteranno di imparare, ma daranno ai vostri figli l’opportunità di sentirsi esperti e valorizzati.
- Create progetti digitali familiari
Proponete la creazione di un album fotografico digitale, un video per un’occasione speciale o un blog familiare. Lasciate che i vostri figli guidino gli aspetti tecnici del progetto mentre voi contribuite con contenuti e idee.
Da guide tecniche a studenti consapevoli
Il vero valore di questo approccio emerge quando, una volta stabilito un dialogo aperto sulla tecnologia, potete naturalmente introdurre tematiche più delicate. Mentre imparate da loro gli aspetti tecnici, potete gradualmente condividere la vostra esperienza sulla gestione delle emozioni nelle relazioni online, sull’importanza della privacy e della sicurezza dei dati, sull’analisi delle informazioni e sulla costruzione di un’identità digitale positiva. Per esempio, mentre vostro figlio vi mostra come funziona Instagram, potete chiedergli di spiegarvi come gestisce i commenti negativi o come decide cosa condividere pubblicamente, aprendo così una conversazione sulla pressione sociale online.
L’inversione temporanea dei ruoli, che all’inizio può essere spiazzante, crea col tempo uno spazio sicuro dove entrambe le generazioni possono crescere insieme, unendo la naturalezza tecnologica dei nativi digitali con l’esperienza di vita degli adulti. È in questo scambio reciproco che si forma la vera competenza digitale: un equilibrio tra abilità tecniche e maturità emotiva.