Negli ultimi anni, il gaming online è diventato un’attività sempre più diffusa tra bambini e adolescenti, offrendo opportunità di socializzazione e divertimento. Tuttavia, accanto ai benefici, emergono anche rischi significativi, tra cui il cyberbullismo. Secondo il report annuale della ‘Polizia Postale per la sicurezza cibernetica‘ del 2024, la fascia d’età più colpita dal cyberbullismo è quella degli adolescenti tra i 14 e i 19 anni, ma neppure i preadolescenti ne sono esenti. Il report ci dà un’indicazione importante, ovvero che l’azione di prevenzione del cyberbullismo deve partire prestissimo, nelle scuole e nelle famiglie. Come genitori dobbiamo esserne consapevoli e sempre pronti all’ascolto.
Cos’è il cyberbullismo nei giochi online?
Il cyberbullismo nei videogiochi è un fenomeno che si manifesta con comportamenti ripetuti e intenzionali volti a danneggiare un altro giocatore. Gli attacchi possono avvenire tramite chat vocali o scritte e possono essere diretti a minacciare, umiliare o escludere un giocatore, sia durante la partita che in contesti online più ampi. Sebbene alcuni giochi competitivi possano incoraggiare un certo tipo di presa in giro, quando queste interazioni diventano offensive, mirate e persistenti, si trasformano in veri e propri atti di cyberbullismo. I più comuni comportamenti offensivi includono:
- L’invio di insulti razzisti, sessisti o omofobi, ma anche commenti denigratori relativi all’aspetto fisico, alle abilità o alle preferenze del giocatore.
- Le molestie e le minacce attraverso l’invio di messaggi minatori, intimidatori o contenenti minacce di violenza reale.
- Il “griefing“, che si verifica quando un giocatore ostacola deliberatamente un altro durante il gioco, sabotando il suo progresso. Questo può includere il danneggiamento di obiettivi della squadra o la distruzione di oggetti che impediscono a un altro giocatore di avanzare nel gioco.
- Il “doxxing”, che implica la diffusione non autorizzata di informazioni personali di un giocatore, come il nome, l’indirizzo o il numero di telefono, al fine di intimidire o molestare.
- Lo “swatting”, ovvero segnalazioni false alle forze dell’ordine per danneggiare la vittima.
- L’impersonificazione, che si verifica quando un bullo crea un profilo falso per impersonare un altro giocatore e danneggiarne la reputazione.
- Le esclusioni sistematiche, che avvengono quando un giocatore viene intenzionalmente escluso da un gruppo o da una squadra.
Questi comportamenti possono avere effetti negativi a lungo termine sul benessere psicologico dei giocatori coinvolti, soprattutto sui più giovani, che potrebbero non avere gli strumenti necessari per affrontarli.
Fattori che contribuiscono al cyberbullismo nei videogiochi
Diversi fattori contribuiscono al fenomeno del cyberbullismo online, e il primo di questi è l’anonimato che consente ai giocatori di nascondere la loro identità dietro pseudonimi e avatar. Questo anonimato riduce il senso di responsabilità per le proprie azioni, facendo sì che alcuni giocatori agiscano in modo più aggressivo rispetto a quanto farebbero nella vita reale.
Un altro fattore è la natura competitiva di molti giochi, che può portare a frustrazione e, in alcuni casi, a comportamenti aggressivi. La competizione, se non gestita correttamente, può spingere alcuni giocatori a cercare di prevalere sugli altri con ogni mezzo, anche a costo di danneggiare psicologicamente gli altri partecipanti.
Inoltre, la mancanza di conseguenze immediate fa sì che i bulli possano sentirsi liberi di agire senza temere sanzioni. La distanza fisica e la difficoltà di individuare i responsabili dei comportamenti scorretti online contribuiscono a questo fenomeno.
Le dinamiche di gruppo all’interno dei giochi online possono amplificare il bullismo. Quando il gruppo accetta o addirittura incoraggia comportamenti negativi, questi si diffondono rapidamente, creando un ambiente dannoso e ostile.
Infine, la diffusione rapida dei contenuti offensivi tramite social media e altre piattaforme online espande ulteriormente l’impatto del cyberbullismo, rendendo difficile per le vittime proteggersi.
Prevenire il cyberbullismo nei videogiochi: consigli pratici per i genitori
Una delle prime preoccupazioni dei genitori è scegliere videogiochi sicuri e adatti all’età dei propri figli. Per farlo, ecco alcuni consigli pratici:
- È fondamentale comprendere e utilizzare i sistemi di classificazione dei giochi, come il PEGI (Pan European Game Information), che fornisce informazioni sui contenuti del gioco e sull’età consigliata. Oltre alla classificazione, è utile prendere in considerazione anche i descrittori di contenuto come la violenza, i riferimenti sessuali o il linguaggio scadente, che indicano il tipo di materiale presente nel gioco.
- Leggere recensioni online, facendo ricerche autonome, soprattutto su siti specializzati per genitori, può offrire una valutazione accurata del gioco, evidenziando potenziali rischi o contenuti problematici. Inoltre, video di gameplay disponibili su piattaforme come YouTube o Twitch possono essere una risorsa preziosa per osservare direttamente come si svolge il gioco e capire meglio le dinamiche e il tono del contenuto.
- Conoscere le impostazioni di privacy e controllo parentale è essenziale per garantire che i figli non siano esposti a contenuti indesiderati o interazioni pericolose con sconosciuti. Ad esempio, giochi che includono meccaniche di gioco d’azzardo possono incoraggiare spese eccessive o creare una pressione per fare acquisti in-game. I genitori dovrebbero quindi impostare controlli parentali per prevenire acquisti non autorizzati e ridurre il rischio di spendere denaro in modo eccessivo.
Dialogo aperto con i figli
Infine, un aspetto fondamentale per prevenire il cyberbullismo è mantenere un dialogo aperto e continuo con i propri figli. È essenziale instaurare un rapporto di fiducia per parlare con loro dei giochi a cui giocano, delle esperienze che vivono e dei comportamenti che osservano online. Se possibile, partecipare ai giochi insieme a loro può aiutare a capire meglio le dinamiche e a intervenire tempestivamente se necessario.
Impostare regole chiare sulla gestione del tempo online e sull’interazione con altri giocatori è altrettanto importante. Insegnare ai figli a pensare criticamente e a riconoscere comportamenti scorretti o pericolosi online li aiuta a sviluppare la consapevolezza necessaria per affrontare il cyberbullismo.
Strumenti di controllo parentale
Tutte le principali piattaforme di gioco, come PlayStation, Xbox, Nintendo Switch e i PC, offrono strumenti di controllo parentale. Questi strumenti consentono ai genitori di limitare l’accesso a giochi, monitorare il tempo di gioco, gestire le spese online e, soprattutto, limitare o bloccare le comunicazioni online con sconosciuti e non, creando un ambiente di gioco sicuro per i ragazzi.
In sintesi, per proteggere i propri figli dal cyberbullismo nei giochi online è fondamentale combinare l’utilizzo delle classificazioni PEGI con ricerche indipendenti sui giochi, un dialogo aperto e il monitoraggio costante delle loro attività online. Implementare controlli parentali efficaci e stabilire regole chiare può fare una grande differenza nel garantire la loro sicurezza e il loro benessere.