Negli ultimi decenni, l’uso delle tecnologie digitali è diventato parte della nostra quotidianità, tanto che anche le nostre case hanno visto un inedito proliferare di schermi e dispositivi connessi, tra smart tv, computer, telefonini, tablet, assistenti vocali e centraline per la domotica. Si tratta di dispositivi che di recente si sono potuti dotare di funzionalità di intelligenza artificiale, aumentando così ulteriormente il loro fabbisogno energetico.
Anche il digitale è ‘energivoro’
Spesso si tende a non considerare che anche le attività che svolgiamo attraverso i dispositivi digitali connessi hanno un impatto ambientale. In realtà, ogni nostra azione online ha un costo in termini energetici: ogni video in streaming visto dal cellulare o in tv, ogni messaggio inviato in chat, ogni domanda che facciamo a un assistente vocale passa attraverso un data center. Queste ‘fabbriche di server’ sono costantemente accese e consumano grandi quantità di energia elettrica – che, se non prodotta da fonti rinnovabili, contribuisce all’emissione di gas serra – e di acqua per il raffreddamento delle macchine. Si pensi poi che da quando l’intelligenza artificiale generativa viene utilizzata in modo massivo da lavoratori, studenti e cittadini, l’apporto energetico necessario all’infrastruttura digitale è aumentato ulteriormente. Per fare un esempio: una domanda a ChatGPT può consumare fino a 10 volte più energia di una fatta a un motore di ricerca, secondo stime di analisi indipendenti.
Cittadini digitali consapevoli, anche dell’ambiente
È dunque arrivato il momento di riflettere sull’impatto che le nostre abitudini tecnologiche hanno sull’ambiente e di educare noi stessi e le generazioni più giovani non solo a usare meno l’automobile e a spegnere la luce quando usciamo da una stanza, ma anche a usare meno dati, ridurre lo streaming o spegnere il tablet. Ci sono infatti piccoli gesti e abitudini quotidiane che possono fare la differenza. Vediamo quali.
- Attenzione allo streaming: evitate di guardare lo streaming in alta definizione quando non necessario oppure disattivate l’autoplay dei video, per esempio quando lasciate la smart tv accesa. Anche ascoltare musica offline può ridurre il traffico dati e quindi l’energia consumata.
- Attivare le modalità di risparmio energetico: molti dispositivi hanno la possibilità di funzionare in modalità a basso consumo. Usatela e insegnate ai vostri figli ad attivarla, aiuta anche a far durare di più le batterie dei dispositivi mobili.
- Limitare lo stand-by: in generale tutti gli elettrodomestici quando sono spenti ma con spia di stand by accesa consumano. Lo stesso vale per cellulari, tablet, smart tv e smart speaker. Quando non li usate, abituatevi a spegnerli del tutto.
- Usare i chatbot di IA in modo più sostenibile: fare domande chiare e focalizzate, evitare domande di tante parole per ottenere un’informazione rapida, fare la domanda con cura evitando di farne di successive a raffica, consultare i siti online per informazioni semplici come il meteo o le news, chiudere la sessione quando si finisce di usare il chatbot. Sono comportamenti che limitano il consumo energetico dell’IA.
- Condividere i dispositivi: se lo smartphone è un oggetto strettamente personale, molti altri device, come televisori, tablet e GPS portatili, si possono condividere in famiglia. Questo riduce il consumo energetico complessivo, oltre a produrre meno rifiuti digitali quando si dismette la tecnologia.
- Istituire le ‘giornate digitali leggere’: non si tratta di rinunciare alla tecnologia, ma di stabilire momenti in cui si rinuncia alla connessione. Questo serve innanzitutto per far comprendere anche ai più giovani quanti strumenti funzionino quotidianamente grazie al traffico dati oltre che a proporre attività alternative a quelle digitali.
Scelte tecnologiche sostenibili
In famiglia si possono anche fare scelte più strutturate per ridurre l’impatto ambientale della tecnologia. Per esempio si può ricorrere a fornitori di servizi digitali che usano energia rinnovabile o compensano le emissioni oppure si può valutare l’acquisto di dispositivi ricondizionati o a basso consumo. In generale, discutere insieme ai figli le scelte di acquisto tecnologico può diventare un’opportunità per educare all’uso consapevole dei dispositivi, per valutare anche la loro sostenibilità in termini ambientali oltre che in termini di performance.
In definitiva, non si tratta di demonizzare la tecnologia (anzi, potrebbe essere essa stessa utile per fare educazione ambientale!), ma di imparare a usarla in un’ottica di maggiore rispetto del nostro Pianeta, proprio a partire da gesti semplici e facilmente applicabili.